20/11/2024
Cos'è la meditazione?
Si parla tanto dei suoi benefici, ma resta una pratica di nicchia, sempre più difficile da adottare in questi tempi così veloci e usuranti eppure proprio per questo sempre più necessaria.
Ultimamente sento più il bisogno di "stare" piuttosto che di "fare", anche a livello di pratica. La pratica degli asana dello yoga è un buonissimo punto di partenza per abituare la mente a focalizzarsi sul momento presente, elemento indispensabile se ci si vuole addentrare nella meditazione. Ma negli ultimi tempi la sento più come una deviazione e sento che ho proprio bisogno di sedermi e, appunto, di stare.
Sicuramente ci saranno delle motivazioni, ma non voglio perdermi qui a spiegarle. Quello che voglio comunicare è che sono sicura che ognuno di noi ha un malessere più o meno disturbante (e magari più di uno), un pensiero fisso che martella il cervello e che non dà pace. Ci affanniamo a cercare soluzioni all'esterno, pensando che facendo questa o quella determinata cosa il nodo si sbrogli; oppure, riflettiamo, pensiamo e ripensiamo continuamente, alla ricerca del bandolo della matassa, con il risultato di rimanere incastrati in un rimuginio sempre più caotico e dispersivo. Che diventa una gabbia.
Ed ecco dove la meditazione può essere utile: stai nel momento presente, stai e basta. Senza fare assolutamente niente. Semplicemente osserva cosa succede, lascia che il tuo Io autentico ti conduca verso la fonte del tuo disturbo. Perché il tuo Io autentico lo sa... lascia da parte l'ego che commenta, giudica, spara sentenze. Affidati al flusso che si muove dentro di te.
Non hai idea di cosa troverai dentro di te. Spesso trovi la risposta che cercavi, era nascosta ma allo stesso tempo era proprio davanti ai tuoi occhi.
Ecco cos'è la meditazione.
Scavare attraverso strati e strati di esperienze, emozioni represse, apparenze portate addosso come uno scomodo bagaglio. Scrollarsi tutto questo di dosso e vedere finalmente.
Finalmente avere chiara quale è la verità
11/09/2024
Le lezioni del giovedì con la preziosa che con le lezioni dinamiche si concentra sul rafforzamento dei muscoli
29/07/2024
Saluto questo anno di lavoro, che in realtà è una stagione sportiva.
Lo saluto con la solita malinconia che accompagna qualcosa di unico, con la solita malinconia che accompagna ogni fine.
Lo saluto felice per il percorso intrapreso, per le scelte fatte sulle lezioni da proporre in studio, per aver iniziato qualcosa di nuovo che avrà uno sviluppo nella prossima stagione e che mi aiuterà ad essere sempre presente con gli allievi.
Lo saluto ringraziando le persone che hanno scelto di accompagnarmi in questi mesi e che hanno partecipato con costanza, entusiasmo e impegno alle lezioni, dimostrandomi che lo yoga ancora è pieno del suo significato. A loro va tutta la mia gratitudine per aver scelto di condividere questo loro percorso con me, e la mia lode per essere riusciti a mantenere questo impegno mese dopo mese, settimana dopo settimana, senza lasciarsi rapire dalla pigrizia e dalle false giustificazioni. Se avete raggiunto i miglioramenti che state notando adesso in voi e solo merito vostro e del vostro impegno.
Lo saluto ringraziando per il suo preziosissimo aiuto, ho trovato in lei una collaboratrice seria, affidabile e bravissima nell'insegnamento e una persona sincera, disponibile e dolcissima, mi ritengo molto fortunata.
Lo saluto con già la sensazione dentro di me di una nuova scintilla pronta ad accendersi per i mesi che arriveranno, con la curiosità per ciò che mi aspetta e con la voglia di approfondire ancora di più l'esplorazione di quel mondo inaspettato, accogliente e così familiare che è lo yoga.
Ci vediamo alla prossima stagione 🙏🏼
yoga
21/05/2024
Svarga Dvijasana
“Svarga” significa Paradiso, “Dvija” nato due volte.
In Occidente è tradotta come la posizione dell’Uccello del Paradiso, per la sua somiglianza con la pianta che porta questo nome.
In realtà quando si prova la posizione diventa più chiaro il significato originario del suo nome: “Dvija”, nato due volte, la nascita e la ri-nascita. Perché per poter elevarsi verso il Cielo, verso il Paradiso, è necessario prima di tutto sperimentare il radicamento all’interno del nostro corpo (in qualche modo ricercare il Paradiso prima dentro noi stessi).
Prima consolidare le proprie radici per poter spiccare poi il volo.
È una posizione non facile che richiede l’utilizzo di svariati muscoli, ma la amo particolarmente perché più di altri asana rappresenta il percorso dello yogi, che partendo da una dimensione terrena e da una pratica fisica, con dedizione e concentrazione arriva a conoscersi sempre più a fondo per arrivare a connettersi con la sua dimensione spirituale.
La dedizione che conduce all'illuminazione spirituale, tapas. È un concetto potente, puro, bellissimo. Ognuno di noi potrebbe coltivare tapas dentro di sé, ora più che mai compiendo una piccola rivoluzione e andando contro i tempi attuali che pretendono tutto e subito. Ascolto, costanza, pazienza per attuare un cambiamento profondo di sé.
Questa posizione ci ricorda che in ognuno di noi esiste un divino che abita un corpo terreno, ognuno di noi potrebbe contattare quella parte divina e potrebbe ricevere la risposta che aspetta da sempre. Ma esiste un percorso da intraprendere per arrivare a quella connessione e l'unico modo è... praticare.
23/02/2024
In un mondo sempre più caotico, arrabbiato, ostile verso il prossimo, più facile ad un gesto di odio che ad un gesto di gentilezza, credo - ora più che mai - che lo yoga sia una salvezza, che lo yoga abbia risposte per ciascuno.
Ovviamente bisogna fare la domanda giusta e soprattutto essere disposti ad ascoltare.
Pensiamo di essere diversi gli uni dagli altri, invece ponendo questa domanda ci renderemmo conto di quanto siamo uguali, di quanto abbiamo le stesse paure, le stesse fragilità, le stesse preoccupazioni.
Potremmo sentirci confortati, capiti, più fiduciosi nel trovare la soluzione, invece cavalchiamo l'onda dell'ingnoranza prendendocela con il prossimo.
Sprechiamo tempo a inveire e disprezzare, incolpando gli altri se le cose ci vanno male e non capiamo che tutta la nostra esistenza è solo in mano nostra.
Lo yoga è una terapia, una carezza per l'anima. Pone davanti ai nostri occhi uno specchio che riflette la nostra interiorità e ci esorta a guardare, con dolcezza e accettazione. Perché ci insegna a non arrabbiarci per ciò che potremmo vedere, ma ad essere gentili con noi stessi.
E se impariamo ad essere gentili con noi stessi lo diventiamo anche con gli altri.