Pagina Ufficiale di "Sbandieratori e Musici della Signoria di Firenze"
Gruppo di rievocazione storica Il gruppo storico "Sbandieratori e Musici della Signoria di Firenze" nasce nel Maggio 2006 nel capoluogo toscano, dove tuttora trova la sua sede, costituendosi Associazione senza fini di lucro in piena autonomia da enti pubblici e privati.
Normali funzionamento
Il 7 marzo 1398 nacque a Firenze Ormanno degli Albizzi, politico e militare del Quattrocento. Figlio di Rinaldo degli Albizzi e di Alessandra Ricco, nel 1433 fu inviato da Firenze a Venezia come ambasciatore. Fiero nemico della famiglia Medici, nel 1434 fu al fianco del padre Rinaldo per opporsi al ritorno dell'esiliato Cosimo de’ Medici. Dopo il ripristino della signoria medicea, Rinaldo degli Albizzi venne esiliato e Ormanno due anni dopo fu dichiarato ribelle, e mandato in esilio a Trapani. Nello stesso anno fu alla corte di Filippo Maria Visconti a Milano, per aizzarlo contro i fiorentini e militò sotto le insegne viscontee sino alla battaglia di Anghiari, persa dai milanesi. Trascorse alcuni anni a Mantova presso la corte dei Gonzaga, prima di trasferirsi a Gaeta, presso il re Alfonso d’Aragona. Costui mandò più volte ambasciatori a Firenze, con l'intento di riappacificare l'Albizzi, ma Cosimo de' Medici fu irremovibile nel confermarne l'esilio. Dal 1457 non si ebbero più sue notizie.
Ormanno aveva sposato nel 1420 Leonarda Frescobaldi, che gli diede sei figli.
HSL! 🦁
(nell'immagine: stemma della famiglia Albizzi)
TOSCANI
Sono essenzialmente due le versioni della storia sulle origini dei tradizionali biscotti
Quaresimali Fiorentini. Quella più suggestiva colloca la nascita di questi dolcetti durante il XIX secolo, in un convento situato tra Firenze e Prato, dove le monache avevano ideato una ricetta adatta al periodo di magro (non contengono, infatti, burro o altri tipi di grasso, né tuorli d'uovo) che risultasse gustosa ma, al tempo stesso, potesse in qualche modo richiamare le parole del Vangelo. Così cominciarono a preparare questi biscotti, arricchiti solo con un po' di cacao amaro, ai quali diedero la forma delle lettere dell'alfabeto per ricordare i contenuti delle Sacre Scritture. Un piccolo peccato (veniale) di gola a cui non volevano rinunciare.
Un'altra versione, invece, afferma che questi dolcetti tradizionali siano il frutto della creatività dei gestori di una nota fabbrica dolciaria fiorentina che li produsse per la prima volta agli inizi dello scorso secolo. Quel che è certo è che i Quaresimali si diffusero rapidamente nelle case fiorentine diventando una delle ricette tradizionali del periodo di Quaresima.
Originariamente destinati, in particolare, al consumo da parte degli uomini di Chiesa e delle famiglie aristocratiche, i biscotti non impiegarono molto tempo a diffondersi nelle case fiorentine diventando una delle ricette tradizionali locali.
HSL! 🦁
: Cosimo I incoronato Granduca di Toscana
Alla morte del Duca Alessandro, detto il Moro, a Firenze si aprì un serio problema di successione. Il ramo principale dei Medici era estinto e il ducato non poggiava su basi solide. Si temevano disordini popolari, il ritorno della Repubblica e anche le mire espansionistiche di Francia e Spagna.
Fu così che, per volere di Francesco Guicciardini, uno dei politici più influenti dell’epoca, Cosimo, figlio di Giovanni dalle Bande Nere fu eletto, non Duca, ma “capo e primario del Governo della città.”. Soltanto sei mesi dopo un delegato imperiale certificò la legittimità della successione e dichiarò Cosimo nuovo Duca di Firenze.
Guicciardini, scegliendo il giovane Medici di soli diciotto anni e inesperto di politica, pensava di poter esercitare il potere attraverso di lui, ma i fatti gli avrebbero dato clamorosamente torto. Cosimo era tutt’altro che uno sprovveduto e si rese protagonista di un progressivo ma rapido abbattimento delle antiche istituzioni comunali che lo portarono a esercitare il potere assoluto sulla città.
Con Cosimo si riunivano i due rami della famiglia Medici. Maria Salviati, la madre, discendeva per via materna da Cosimo il Vecchio, mentre Giovanni dalle Bande Nere, il padre, discendeva da Lorenzo il Vecchio (fratello di Cosimo il Vecchio).
Così, come quello del suo predecessore, il regime di Cosimo si basò sulla forza e sul terrore: lontani ormai erano i tempi del paternalismo (solo di facciata) di Cosimo il Vecchio. D’altra parte, i Medici nel frattempo erano stati cacciati due volte da Firenze, avevano subito numerosi attentati e, l’ultimo di loro, il Duca Alessandro, era stato addirittura ucciso. Cosimo non poteva permettersi leggerezze.
Dopo ventisette anni di potere assoluto, in seguito ad un’emorragia cerebrale che ne determinò un invecchiamento precoce, Cosimo cedette il governo della città al figlio Francesco, ma continuò a seguire personalmente le trattative che, dopo i veti opposti negli anni precedenti dall’Imperatore, lo condussero infine a ottenere il titolo di Granduca da Papa Pio V nel 1569. La cerimonia di incoronazione avvenne a Roma il 5 marzo 1570. Secondo alcune testimonianze Cosimo avrebbe ricompensato il pontefice consegnandogli Pietro Carnesecchi, un prelato fiorentino accusato di eresia. (da Daniele Niccoli, Firenze 365)
HSL! 🦁
Il primo compleanno di Marzo è quello del nostro Elio M.. Elio è il nostro ultimo 'acquisto', il suo però è un gradito ritorno. Tanti auguri da tutto il gruppo!
HSL! 🦁
Questa è davvero una , benché non fiorentina! Paperone de’ Paperoni è esistito davvero. Nacque da un’antichissima, ricca e nobile famiglia romana, in una data imprecisata della prima metà del Duecento, e morì il 4 marzo 1290 a Spoleto, città della quale era arcivescovo ormai da cinque anni.
Il suo sguardo, vivo e curioso sulle cose del mondo, ancora oggi incontra quello dei visitatori del palazzo arcivescovile di Spoleto davanti a un bel ritratto, dipinto a tempera su un muro nel 1720, più di 400 anni dopo la morte del prelato.
La data che emerge nel cartiglio sottostante ricorda il trionfale arrivo di Paperone nella città dei Duchi: 1285. E la scritta sottostante, in latino, chiarisce all’istante quella che fu, per tutta la vita, la missione del religioso: Paparonus de Paparonis, un domenicano, come altri grandi personaggi del Medioevo.
Apparteneva all’Ordine dei Frati Predicatori, fondato da San Domenico di Guzmán nel 1215 a Tolosa. Uno di quei religiosi conosciuti in Inghilterra come “black friars”, i frati detti neri per via del colore del cappuccio e della cappa che ancora oggi indossano su una tunica immacolata.
Non sappiamo se lo stesso nome per un burbero eroe dei fumetti e un vescovo medievale fu una coincidenza. Il personaggio del «papero più ricco del mondo», il simpatico taccagno «Uncle Scrooge MacDuck», ricalcato sul modello di Ebenezer Scrooge, l’avido protagonista de “Il Canto di Natale” di Charles Dickens, nella traduzione italiana si sarebbe dovuto chiamare “Avaro Papero”. Forse lo sceneggiatore Martina, traduttore in italiano delle prime, divertenti storie a fumetti che arrivavano dall’America, un professore di Lettere che amava la lettura e frequentava i testi medievali, forse si imbatté per caso nel nome giusto per quel papero che da allora in poi ha appassionato diverse generazioni di lettori. Chissà se andò così!
Del frate predicatore che diventò vescovo, ci rimangono solo poche tracce. Sulla collina torinese, a Chieri, sotto il pavimento della chiesa dedicata a San Domenico, c’è la tomba di un Paperone de’ Paperoni. Un’altra testimonianza si trova a Sarteano, nella Val d’Orcia (Siena), dove, al numero 61 di corso Garibaldi c’è ancora un “Palazzo Paperoni” che risale al XVI secolo: appartenne agli eredi del vescovo di Foligno e di Spoleto. Sul portale d’ingresso, campeggia ancora lo stemma di famiglia: due grosse papere poggianti su una unica zampa.
HSL! 🦁
Buongiorno, con la tristezza nel cuore al pensiero di chi soffre per la guerra.
"La guerra che verrà non è la prima.
Prima ci sono state altre guerre.
Alla fine dell’ultima c’erano vincitori e vinti.
Fra i vinti la povera gente faceva la fame.
Fra i vincitori faceva la fame la povera gente egualmente."
(Bertold Brecht)
L’attuale piazza della Indipendenza era una zona agricola all’interno dell’ultima cerchia di mura, nei pressi della Fortezza da Basso, detta Orto o Podere di Barbano, dal nome di un contadino del luogo.
Padre Enrico Lombardi, Vice Parroco della chiesa di S. Caterina, nella sua ricerca dedicata a “S. Caterina di Cafaggio… di Barbano”, riferisce che quel contadino altri non era che il Marchese Barbolani di Montauto, per cui “Barbano” deriverebbe da “Barbolani”.
La denominazione “Podere di Barbano” appare nei libri del Capitolo di Santa Reparata dal 1700 in poi. Si trattava di una zona triangolare, compresa fra Via Evangelista (ora Via Guelfa), Via San Zanobi e le antiche mura. Secondo l’inventario dell’epoca erano presenti nel podere 100 olivi, 160 pioppi, un arancio; si coltivavano insalata, carciofi, sedani, asparagi, pomodori, cetrioli, cipolle, fagioli, gobbi e cavoli. La casa colonica, che si trovava sul sito dell’attuale chiesa di S. Caterina, ospitava 5 mucche, un vitello e un cavallo.
L’architetto Francesco Leoni presentò fra il 1838 ed il 1842 i progetti per la costruzione di 53 casamenti, per ospitare 318 famiglie di poveri, su una nuova strada da aprirsi sulla linea Piazza S. Marco, Via degli Arazzieri e il bastione S. Paolo della Fortezza da Basso. Il progetto prevedeva un intero quartiere con al centro una Piazza rettangolare, l’attuale Piazza della Indipendenza. Il Governo Granducale approvò nel 1844 il progetto della Piazza. Regnavano Leopoldo II di Lorena, detto Canapone per la sua folta e bionda capigliatura, e la bella consorte Maria Antonia di Borbone, figlia di Francesco I, Re di Napoli, alla quale la piazza fu inizialmente intitolata. I fiorentini, tuttavia, continuarono a chiamarla piazza di Barbano e anche quando prevalse il nome di Indipendenza, a Barbano vollero intitolare una corta via attigua.
HSL! 🦁
Associazione Sportiva Dilettantistica per la pratica e diffusione del Karate Tradizionale e del Gosh
https://sportclubby.app.link/aahKGkmey7 �Scarica la app e Seguici su Sportclubby per prenotare le tue attività Siamo a FIRENZE PISCINA ITI � 055 410681 Via dei Caboto PISCINA DON MINZONI � 055 430349 Piazzetta Cav.di Vittorio Veneto
Isolotto 1980 Associazione Podistica Dilettantistica
Associazione Sportiva dilettantistica affiliata FIDAL e UISP
Squadra di Nuoto Esordienti di Firenze, affiliata alla Federazione Italiana Nuoto e Unione Italiana Sport per Tutti
La squadra Floball di #Firenze - Hic Sunt Leones! Campioni d'Italia 2017, III° Classificati 2018 - Affiliata Floball Italia - Prima Divisione
Attività motoria ed avviamento allo sport per bambini dai 3 ai 7 anni a Firenze, creare i presupposti per una vita sana sin dai primi anni del bambino.