Il problema non é il problema.
Il problema è come reagisci di fronte ad un problema.
Sei più bella che in un sogno
Ma dimmi cosa c’è di meglio di una continua sofferenza per arrivare alla vittoria.
Cuori nerazzurri e il loro condottiero.
Le lacrime di Icardi dopo un Derby pareggiato all'ultimo mimuto che sa di beffa.
Le lacrime di Icardi dopo un Derby vinto all'ultimo minuto che sa di liberazione.
Sono passati due anni, l'Inter é cambiata, Maurito è cambiato ed ha imparato ad essere decisivo anche nei Derby e in tutte le competizioni.
Perché cosa c'è di meglio di una lunga sofferenza per arrivare alla vittoria?
Ah, se ancora c'erano dubbi, vi condivido i colori di Milano.
Questa squadra ha le p***e, e si fa padrona del proprio destino.
E quanto fanno gasare le vittorie in rimonta?
Avanti tutta!
Perché portare 40.000 allo stadio per il Derby della capitale o per la sfida scudetto é da tutti.
Questo, questo no.
Questo é roba che appartiene solo alla parte nerazzurra di Milano.
Oltre 55.000 contro il Cagliari, ma di che parliamo?
Altri tre punti e ottimi spunti dalle 'seconde linee'.
Continuità in vista della pausa e la conferma di avere ottime alternative, sopratutto nel ruolo di punta.
Lautaro come Mauro, gol al primo tiro in porta.
L' Inter ha segnato sei dei suoi dieci gol in stagione nell'ultimo quarto d'ora di gara.
Inoltre è andata in gol con ben otto giocatori differenti : De Vrij, D' Ambrosio, Brozovic, Vecino, Nainggolan, Candreva, Perisic ed Icardi.
Ancora una vittoria, sicuramente meno meritata di quella di Genova.
Ma una cosa è chiara, aldilà del bel gioco e dei risultati, questa squadra è tosta e non muore mai.
Ancora all'ultimo respiro.
Continuità e lavoro duro. Avanti tutta!
"Va Candreva dentro.
Va a cercare un altro cross.
Pallone per De Vriji, che la tocca per Vecino.
L'ha ripresa!
L'ha ripresa Vecino! L'ha ripresa Vecino!
E' 2-1 per l'Inter! E' 2-1 per l'Inter!
Non è possibile!
E' l'uomo Champions, Matìas Vecino!
La Garra Charrua, l'ultima parola agli uruguagi!
Sempre loro, sempre loro!
L'ultima parola nel calcio è la loro, hanno un cuore differente, lo capiscono, l'artiglio che graffia.
Questa è la storia che si ripete!
E' il 23 Maggio o il 18 Settembre, ma l'ha presa Vecino, anzi, l'ha ripresa!
Sta succedendo il panicomio più totale a San Siro!
E' 2-1 per l'Inter.
Ecco chi è Vecino. Stanco? Sì.
Ma lascialo in campo che parla alla fine!
Lascialo in campo che la dice lui l'ultima cosa!"
Come si fanno spiegare certe cose a chi non tifa Inter?
Ci si mette un pò per realizzare a cosa abbiamo assistito stasera.
Stasera non esiste crisi.
Stasera non esiste pessimismo.
Stasera non esistono critiche.
Così come non esiste un caso Icardi o un'emergenza terzini.
Stasera è semplicemente il coronamento di un sogno durato una stagione intera. Godiamocela tutti insieme.
Finalmente ci siamo!
Dopo sei anni l'Inter torna a casa.
Quest'anno mi aspetto il decisivo salto di qualità a livello di numero di calciatori mandati in gol.
Ormai da troppi anni ci stiamo affidando alle reti di Icardi e Perišić, con riscontri disastrosi nei momenti bui di questi ultimi.
La rosa è ampia e di qualità, e una squadra di alta classifica non può permettersi pochi gol da giocatori chiave (vedi Candreva lo scorso anno).
Le promesse sono buone, Keita, Politano, Lautaro, Nainggolan e anche il Totò di ieri sera fanno ben sperare. Senza dimenticare la coppia difensiva che può regalarci soddisfazioni sotto questo punto di vista.
Bigliettino da visita niente male per Radja Nainggolan alla sua prima in nerazzurro.
Il girone è duro, come da pronostico.
Ma la paura è un'altra cosa.
We're back!
Ieri sera i primi fischi a San Siro.
Primo tempo giocato bene, calati fisicamente nel secondo.
Ma sono passate due partite, non trentadue.
Evitiamo drammi inutili e riprendiamoci subito.
Wanda Nara : "Mio marito è interista, non ha pianto quando sono nate le bambine, ma lo ha fatto per l’Inter."
Si aggiunge garra e corsa sulla fascia destra.
Sime Vrsaljko è praticamente un nuovo calciatore nerazzuro.
Buon colpo, non penso si potesse fare meglio a quelle cifre, per un calciatore che abbina una discreta tecnica e grandi abilità fisiche al famoso agonismo croato.
Pareggio nella terza amichevole stagionale per l'Inter.
3-3 spettacolare contro lo Zenit.
In gol Candreva con un gran gol, Icardi e Lautaro.
Chi è Ivan Perišić per noi interisti.
Ivan arriva a Milano nell'estate di tre anni fa per rimpiazzare Xherdan Shaqiri, accolto sei mesi prima da centinaia di tifosi e rivelatosi l'ennesimo acquisto fallito dall'Inter di Thohir in quel periodo.
Appena un gol in Coppa Italia per lo svizzero.
La cessione è inevitabile.
Lo svizzero si trasferisce in Inghilterra.
I nerazzurri per sopperire all'assenza di un'ala acquistano dal Wolsfburg l'ala Ivan Perišić, tra lo scetticismo di tifosi (delusi da acquisti sempre più deludenti) e soprattutto dei giornali.
"16 milioni buttati per Perišić", recitava una testata giornalistica.
La stagione comincia, e anche bene, l'ala croata sembra essere una delle poche armi a disposizione di Mancini offensivamente.
Perišić corre, segna, fa assist, e convince tutti.
Poi una discesa inspiegabile, come tutta la squadra.
Da dicembre in poi prestazioni opache e l'Inter non trova più la quadratura.
La squadra scende dal primo al quarto posto, ma quanto meno il croato si scrolla di dosso l'etichetta di ennesimo bidone.
Comincia un'altra stagione, Mancini si dimette, arriva De Boer e la stagione parte male, e finisce peggio, con tre allenatori cambiati e una squadra che non decolla mai.
Però Ivan è di nuovo lì a distribuire gol e assist, decisivo contro la Juve e nel Derby, attira le attenzioni dei grandi club.
L'Inter è fuori dall'Europa, la cessione allo United sembra scontata, l'ultima a San Siro con il figlio sà di definitiva passerella d'addio.
Ma le strade di Perišić e l'Inter non si separano, i nerazzurri ingaggiano un nuovo mister, Sp***etti e finalmente sia la società che tutto l'ambiente sembra essersi stabilizzato.
Lucianone convince l'ala a restare, almeno per un altr'anno.
La stagione comincia alla grande, l'Inter macina punti e Perišić si conferma formidabile e duttile.
Ma le prestazioni si abbassano progressivamente raggiungendo livelli bassissimi, l'Inter resta a secco di vittorie per nove partite, e San Siro comincia a dubitare del vero valore di alcuni calciatori, tra cui Perišić, simbolo del tracollo.
Tuttavia la squadra si rialza nelle ultime partite fino al trionfo nello spareggio Champions contro la Lazio.
Ivan va ai Mondiali con la sua Croazia, possibile outsider.
Gli slavi macinano gioco e risultati nei gironi.
Poi faticano nella fase a eliminazione diretta ma arrivano comunque in semifinale contro l'Inghilterra.
La semifinale parte male, Trippier porta subito avanti gli inglese e la Croazia si trova costretta a provare ancora una volta la rimonta.
Rimonta che avviene grazie ad una strepitosa voglia dei croati.
E il simbolo della rimonta è proprio Perišić, gol, assist e tanta, tanta corsa per portare la sua Nazionale in finale.
La finale è subito in salita, la Francia è solida, quanto fortunata.
Ma ancora una volta il ragazzo di Spalato non ci sta.
Prende per mano la squadra e con uno straordinario gol al volo, riapre i conti.
Tuttavia la Francia continua a essere super cinica e continua a trasformare le poche azioni costruite in gol.
I croati si arrendono solo all'ultimo, e Ivan Perišić diventa il simbolo di una squadra che non molla mai.
In campo è straripante, nonostante la sconfitta.
Finisce il Mondiale, Josè Mourinho commenta il Mondiale del numero 4 croato cosi : "È andato dalla Croazia al Borussia Dortmund, poi al Wolfsburg, poi all’Inter. Non so perché non sia venuto al Manchester United, lo volevo”.
E allora le voci di mercato ricominciano, lo United su Ivan Perišić, pronti 70 milioni.
E allora cominciano anche le riflessioni dei tifosi interisti :
"Ma Perišić è il calciatore ammirato ai Mondiali, o quello insofferente di metà stagione?"
"E' giusto rifiutare cifre del genere per un calciatore tanto forte quanto discontinuo?"
"E' pronta l'Inter a poter rinunciare ad un calciatore come Perišić ?"
Battuta d'arresto per i Nerazzurri alla seconda uscita stagionale. Contro il Sion finisce 2-0.
Siamo comunque fieri di voi!
Comincia con una vittoria la stagione dell'Inter.
Contro il Lugano vittoria per 3-0 con gol di Lautaro e doppietta di Karaoh.
Buone prestazioni da parte di tutti i nuovi acquisti.
Éder Citadin Martins è un nuovo calciatore dello Jiansu Suning.
Le strade dell'attacante oriundo e quelle dell' Inter erano destinate inesorabilmente a separarsi quest'estate, visti i piani di Suning e il più che probabile sovraffollamento del reparto offensivo.
Non condivido l' accanimento di alcuni tifosi nei confronti di un calciatore che ha sempre dato tutto per i nostri colori e, pur partendo sempre dalla panchina, ha trovato anche un discreto numero di gol in questi anni.
Buona fortuna, Éder!
Nell'estate dei grandi botti, l'estate di Ronaldo, l'estate di Naingollan, l'estate di Ancelotti, l'estate della rivoluzione Roma, qualcuno (forse meglio così) è passato inosservato.
Uno dei migliori cinque difensori in Serie A degli ultimi anni e sicuramente un potenziale campione.
"Mi hanno chiamato per costruire un muro", recitava così Stefan De Vrij nel video di presentazione all'Inter.
Con Skriniar formeranno una coppia difensiva tanto solida, quanto talentuosa, anche in zona gol.
E sappiamo quanto sia importante in Italia avere una difesa solida, molti sostengono sia quella la chiave del successo, e allora Stefan potrebbe essere uno di quei botti silenziosi di questo calciomercato estivo.
Nel 1982 l'Italia di Bergomi,Oriali e Altobelli.
Nel 1986 la Germania di Rumenigge.
Nel 1990 la Germania di Mattheus, Klinsmann e Brehme.
Nel 1994 l'Italia di Nicolino Berti.
Nel 1998 il Brasile di Ronaldo contrapposto alla Francia di Djorkaeff.
Nel 2002 ancora il Brasile del Fenomeno.
Nel 2006 Marco Materazzi con l'Italia.
Nel 2010 l'Olanda di Wesley Sneijder.
Nel 2014 l'Argentina di Palacio, Alvarez e Campagnaro.
Quattro anni dopo, 2018 la tradizione continua con la Croazia di Perisic e Brozovic.
Almeno un calciatore nerazzurro in finale dei Mondiali da quasi quarant'anni.
Ivan Perisic trascina la Croazia in finale dei Mondiali.
E' un peccato doverlo elogiare solo in alcune partite,
con più continuità sarebbe un giocatore incredibile..
Vecino,Brozovic,Perisic,Miranda.
Tutti i rappresentanti nerazzurri ai Mondiali in Russia volano ai quarti!